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26 marzo 1979. Si spegne a Roma Ugo La Malfa, uno tra i fondatori del Partito d’azione (1942) che nel 1946 aderì al Partito repubblicano, di cui fu segretario (1965-75). Deputato (dal 1946) fu, negli anni, ministro dei Trasporti, del Commercio estero, Bilancio e Tesoro. Si batté per l’intervento regolatore dello Stato in economia e per il controllo della spesa pubblica; fu fautore del centro-sinistra. Il Corriere della Sera di martedì 27 marzo 1979 titola in prima pagina “Pertini: Ugo La Malfa è morto quando avevo più bisogno di lui”. Nell’articolo di spalla dedicato all’evento dal titolo ‘La fatica di un uomo politico’ a cura di Alberto Ronchey possiamo leggere: «Per decenni La Malfa ha rappresentato in Italia la concezione più rigorosa di ciò che si chiama sviluppo dell’economia e delle forze sociali, secondo l’esperienza delle maggiori società industrializzate dell’Occidente». Sul fronte degli esteri, sempre in prima pagina, nella finestra di destra, ritroviamo l’importante notizia del trattato di pace israelo-egiziano. Dall’articolo, a cura di Giuseppe Josca, possiamo leggere: «Trent’anni di guerre e ostilità fra Egitto e Israele sono finiti formalmente ieri […] Alle 1.06 di ieri (le 20.06 in Italia) il presidente egiziano Sadat e il premier israeliano Begin hanno firmato il trattato di pace che mette fine allo stato di guerra tra Egitto e Israele che durava dal 1948».
Il Corriere della Sera di martedì 27 marzo 1979
«Famosa, nell’opera politica di La Malfa, è tuttavia un’apparente contraddizione, che peraltro esprime la complessità dei suoi sistemi di giudizio. Da un lato, era in Italia il portatore del costume intellettuale più insofferente verso gli schemi ideologici della sinistra, dalle prime dispute del post-fascismo alle più recenti provocazioni concettuali sul tema della ‘crisi del capitalismo’. Da un altro lato, era l’uomo politico più aperto alla sinistra»
Alberto Ronchey
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