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8 aprile 1973. Pablo Picasso muore a Mougins l’8 aprile 1973, stroncato da un edema polmonare acuto, alla veneranda età di 91 anni. Tra i più grandi pittori del ventesimo secolo, non è possibile inquadrarlo in uno stile preciso. Il lavoro di Picasso viene diviso in periodo blu e periodo rosa, a seconda della predominanza dell’uno o dell’altro colore, dove i temi preferiti sono quelli della Parigi povera e malfamata che lui stesso frequenta, la Parigi dei bohémiens, artisti e scrittori senza denaro, alla ricerca di affermazione. Seguiranno il periodo africano, il cubismo analitico e il cubismo sintetico. Il tema dell’orrore della guerra compare spesso nelle sue opere. Convinto pacifista, l’esempio più celebre è Guernica, una tela dedicata alla città basca rasa al suolo nell’aprile 1937 da un bombardamento tedesco al servizio delle forze falangiste di Francisco Franco. Il Corriere della Sera di lunedì 9 aprile 1973 riporta la notizia nella spalla con il titolo “È morto Picasso” e una sua recente fotografia che lo ritrae in primo piano. Nell’articolo dedicato, a cura di Lorenzo Bocchi, possiamo leggere: «Ha continuato a lavorare intensamente, con l’esuberanza di sempre, fino in fondo, e senza dover ricorrere a pietosi espedienti, come invece aveva dovuto fare il grande Reni, che si faceva legare il pennello alle dita semiparalizzate».
Corriere della Sera di lunedì 9 aprile 1973
«L’opera di Picasso è la più grande impresa di distruzione e di creazione di forme del nostro tempo e, forse, di tutti i tempi»
André Malraux
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