Massacro di Luxor
Questo titolo é riferito al ricordo di un brutale attacco terroristico avvenuto in Egitto a Luxor presso il sito archeologico di Deir el-Bahari una delle destinazioni di viaggio più spettacolari e popolari al mondo per la presenza del monumentale tempio funerario della regina Hatshepsut. Un gruppo di sei estremisti islamici assaltò il sito turistico e prese in ostaggio un gran numero di visitatori stranieri. Camuffati da membri delle forze di sicurezza, giunsero sul luogo la mattina poco dopo l’orario di apertura. Coi turisti intrappolati all’interno del tempio, gli assassini ebbero gioco facile a completarne lo sterminio, nel corso del quale numerosi corpi, specialmente di donne, furono mutilati a colpi di machete. Nel corso dell’attacco, 62 persone, tra turisti (36 elvetici) e poliziotti, furono uccise. Tra questi anche un bimbo britannico di appena cinque anni e quattro coppie di giapponesi in luna di miele. Gli assalitori (trovati in seguito morti in una caverna, dove apparentemente si erano suicidati) miravano a danneggiare l’industria turistica egiziana per destabilizzare il governo. Franco Venturini in apertura scrive: “… la strage della Valle delle Regine non é soltanto la più terribile da quando nel ’92 il terrorismo integralista ha dichiarato guerra al regime laico di Hosni Mubarak. É molto di più, é un colpo di maglio ad ogni residua illusione alimentata nelle cancellerie occidentali, é la prova definitiva della frattura generazionale”. L’evento ebbe un impatto significativo sul turismo in Egitto e portò a una maggiore attenzione internazionale sulla minaccia del terrorismo nella regione. Tornato uno stato di pace apparente il Paese dei Faraoni dovrà in seguito fare i conti con i successivi attacchi terroristici del 2004/2005 nei pressi di Taba, Cairo e Sharm el-Sheik.
“… la strage della Valle delle Regine non é soltanto la più terribile da quando nel ’92 il terrorismo integralista ha dichiarato guerra al regime laico di Hosni Mubarak. É molto di più, é un colpo di maglio ad ogni residua illusione alimentata nelle cancellerie occidentali, é la prova definitiva della frattura generazionale”
Franco Venturini – Corriere della Sera martedì 18 novembre 1997
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