L’omicidio Kennedy
Da quel terribile giorno a Dallas si sono avvicendate innumerevoli ipotesi su un complotto che avrebbe avuto di volta in volta come mandanti la Mafia, la CIA, l’Unione Sovietica e il regime cubano. Dieci mesi di indagini ufficiali condotte dal presidente della Corte Suprema Earl Warren conclusero che John Fitzgerald Kennedy era stato ucciso dal fanatico Lee Harvey Oswald, un individuo disturbato, unico artefice dell’omicidio che aveva agito spinto dal bisogno di guadagnarsi un posto nella storia. Ma la teoria che afferma il coinvolgimento di più persone sul luogo del delitto non é però mai stata smentita efficacemente, anzi più passa il tempo e più il popolo é destinato a sovvertire tutto ciò era considerato al tempo e ancor oggi sui libri di scuola una solida verità. Il Corriere della Sera di sabato 23 novembre 1963 nel suo articolo di redazione scrive: “Kennedy non ha potuto compiere l’opera che aveva cominciato, in mezzo a mille difficoltà e a mille pericoli. Voleva essere l’uomo nuovo di un mondo nuovo. Ha potuto appena indicare la via ma lascia un’America grande e potente come mai é stata. Su questa grandezza e potenza egli aveva cominciato a costruire la pace nella giustizia e nella libertà”. Spari dunque che cambiarono il corso della Storia contemporanea. Immagini entrate nella memoria collettiva solo nel 1975 quando venne trasmesso al pubblico americano nel talk show “Good night America” il filmato di Abraham Zapruder. La spettacolarizzazione della morte nel giorno più buio della storia americana. Il mistero che avvolge questo evento – come per Oliver Stone – resta ad oggi un caso ancora aperto.
«Kennedy non ha potuto compiere l’opera che aveva cominciato, in mezzo a mille difficoltà e a mille pericoli. Voleva essere l’uomo nuovo di un mondo nuovo. Ha potuto appena indicare la via ma lascia un’America grande e potente come mai é stata. Su questa grandezza e potenza egli aveva cominciato a costruire la pace nella giustizia e nella libertà»
Redazione – Corriere della Sera sabato 23 novembre 1963
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