9 marzo 1969. Viareggio, 31 gennaio 1969. Un dodicenne, Ermanno Lavorini, figlio di commercianti, esce di casa alle 14.30, ma non torna più, scompare nel nulla. La famiglia e l’intera città iniziano una disperata ricerca del ragazzo, che verrà trovato senza vita il 9 marzo, seppellito malamente sulla spiaggia di Vecchiano. Al centro dell’inchiesta ci sono principalmente due ragazzi; Marco Baldisseri e Rodolfo Della Latta. Interrogati numerose volte, cambiano continuamente versione, accusando molti incolpevoli senza fornire descrizioni verosimili. Prima di arrivare alla verità processuale, Viareggio vide cadere un pezzo della sua borghesia e numerosi innocenti, che mai più si ripresero da questa moderna e inaudita caccia alle streghe. Sul Corriere della Sera di lunedì 10 marzo 1969 il titolo del triste epilogo: “Trovato morto Ermanno”. Dall’articolo curato dal corrispondente del Corriere possiamo leggere: «Ermanno Lavorini è morto. Il corpo è stato trovato sulla brulla spiaggia di Marina di Vecchiano tra Magliarino Pisano e Torre del Lago, nei pressi di Viareggio […] Quando i militi hanno cominciato a rimuovere la sabbia ed è apparso volto di Ermanno erano le 14.30. Il viso, molto deturpato, era comunque ancora riconoscibile. Il dubbio che tutti tenevano in anima ha avuto la tremenda risposta: era il ragazzo cercato invano per trentasette giorni».
Corriere della Sera di lunedì 10 marzo 1969
«Ermanno è morto in un modo che tutto lascia credere atroce: quel ragazzino fragile, quel ragazzino fragile, quel ragazzino che ancora aveva paura a fare le scale di casa appena scendeva buio, cosa ha dovuto passare, cosa ha dovuto subire prima di approdare, definitivamente su quel tratto di spiaggia a Marina di Vecchiano?»
Sergio Cabassi
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