6 marzo 1933. Le elezioni parlamentari del 1933 furono le ultime consultazioni politiche nazionali della Repubblica di Weimar, nonché le ultime consultazioni multipartitiche che si svolsero in Germania fino alla conclusione della guerra. Il successo arrise nettamente al partito nazionalsocialista e consentì ad Adolf Hitler di far approvare le sue leggi speciali (tra cui il decreto dei pieni poteri). Sul Corriere della Sera di martedì 7 marzo 1933 la notizia è a tutta pagina. Dagli articoli – curati della Redazione – si legge: «Lo spirito tedesco é metodico e analitico. Perciò il grandissimo movimento che oggi trionfa in Germania ha preso nome dalla duplice tendenza: nazionale e sociale. Il movimento italiano che, sotto la guida di Mussolini, ha trionfato dieci anni or sono, con sintesi suggestiva e romana, fu chiamato Fascismo: parola che non morrà. Ma in sostanza anche il social-nazionalismo germanico entra nel quadro universale del Fascismo, come vi entrano o vi entreranno tutti i movimenti che tendono all’affermazione della sovranità nazionale nello Stato e per lo Stato, e al tempo stesso si propongono un programma di rinnovamento sociale».
Corriere della Sera di martedì 07 marzo 1933
«Il successo questa volta ancor più evidente, dell’hitlerismo in Germania, desta dunque in Italia la massima simpatia per una innegabile corrispondenza di sentimenti, di idee, di programmi. È un poco anche una vittoria nostra: non cercata, né bramata con intemperante impazienza, perché l’Italia non è solita d’andar cercando altrove la controprova della bontà delle proprie istituzioni; ma comunque gradita, perché dimostra come le forze sane nel mondo non siano ancora perdute, anzi in certi casi finiscano con l’imporsi attraverso l’eloquente linguaggio dei plebisciti»
Redazione Corriere della Sera
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