La Roma di Falcão conquista il suo secondo scudetto

8 maggio 1983. La Roma vince il suo secondo scudetto pareggiando 1-1 a Marassi con il Genoa. Grazie alla rete di “Bomber” Pruzzo, gli uomini di Nils Liedholm si cucivano sul petto il Tricolore, a distanza di 41 anni dal primo trionfo. La Gazzetta dello Sport di lunedì 9 maggio 1983 titola: «Roma Campione». Nell’articolo dedicato “Si cancella un assurdo” a cura di Candido Cannavò possiamo leggere: «Al di là dei deliri, dunque, l’aggettivo di maggior significato che si può legare, tra i tanti, a questo trionfo giallorosso è il meno suggestivo e accattivante: un trionfo serio , per il modo in cui è stato preparato, perseguito, accarezzato e infine abbracciato. La fantasia l’imprevedibile, quel pizzico di diabolico che che accompagna le vicende calcistiche sono stati piegati da una logica spietata. Parlare di miracolo sarebbe un’offesa. Il maggior merito, tra i tanti, che si deve attribuire alla Roma è quello di aver convinto tutti del suo scudetto molto tempo prima che lo conquistasse. Il palco era già preparato da un pezzo».

Gazzetta dello Sport di lunedì 9 maggio 1983

«In tre anni la Roma di Viola, Liedholm e Falcao ha coperto un vuoto “storico” del nostro calcio. È un assurdo che si cancella nella geografia dello scudetto. Lasciamo che la gente sia felice»

Candido Cannavò


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