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2 maggio 2011. Lo “sceicco del terrore”, ricercato numero uno, “nemico del mondo” dopo l’attacco alle Torri Gemelle negli Usa, Osama Bin Laden fu ucciso da un commando dei Navy Seals ad Abbottabad in Pakistan nel corso della cosiddetta Operation Neptune Spear. Da introvabile a morto: sono bastati quaranta minuti ai Navy Seals statunitensi per completare una missione iniziata dalla difesa Usa nel 2007. Il Corriere della Sera di di martedì 3 maggio 2011 titola: «Gli ultimi 40 minuti di Bin Laden». Nell’articolo dedicato “Sollievo e speranza” a cura di Sergio Romano possiamo leggere: «La soddisfazione del presidente degli Stati Uniti e la gioia con cui i suoi connazionali hanno salutato la morte di Osama Bin Laden sono comprensibili. A Barak Obama è riuscito ciò che il suo precedessore aveva più volte auspicato e inutilmente tentato. La morte di Bin Laden non le restituisce i suoi figli, ma salda un conto aperto nel suo cuore e in quel senso biblico della giustizia che è proprio di una parte importante del Paese».
Corriere della Sera di martedì 3 maggio 2011
«I servizi americani hanno riscattato alcuni insuccessi del passato e dimostrato la loro forza. I nemici dell’America sanno di poter esser colpiti anche là dove le precauzioni e l’omertà dell’ambiente sembravano garantire la massima sicurezza»
Sergio Romano
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