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28 dicembre 1944. Alla fine del 1944, Adolf Hitler scartò tutte le ipotesi di strenua resistenza sul territorio tedesco e scatenò l’operazione “nebbia autunnale” (Herbstnebel): un’avanzata di truppe di terra e panzer attraverso le innevate foreste delle Ardenne, con l’idea di riconquistare il porto di Anversa, principale approdo dei rifornimenti Alleati. L’inverno, con le sue fitte nebbie, avrebbe impedito l’utilizzo della superiorità aerea degli Alleati, portando lo scontro a terra, dove americani e inglesi avevano problemi a causa della scarsa familiarità dei luoghi. Nonostante l’inferiorità dell’esercito tedesco, gli Alleati pagarono a caro prezzo la battaglia (la più costosa combattuta dall’esercito statunitense nella seconda guerra mondiale), sia in termini di uomini impiegati che di mezzi, «ma le centinaia di testimonianze successive rivelarono al mondo la ferrea volontà delle truppe statunitensi di combattere la barbarie nazista, quasi che le Ardenne fossero il luogo dove difendere la loro stessa democrazia» (Pasquale Ruggiero). Il Corriere della Sera di sabato 30 dicembre 1944, riprendendo un articolo di un giornalista tedesco scrive in merito alla grande battaglia: « …lo sfondamento sul fronte occidentale rimarrà nella storia come un classico esempio dell’arte di passare dalla difensiva al contrattacco contro un avversario preponderante e di riprendere con successo l’iniziativa delle operazioni».
Corriere della Sera di sabato 29 gennaio 1994
«…lo sfondamento sul fronte occidentale rimarrà nella storia come un classico esempio dell’arte di passare dalla difensiva al contrattacco contro un avversario preponderante e di riprendere con successo l’iniziativa delle operazioni»
Redazione Corriere della Sera
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