17 marzo 2023. La Camera Preliminare della Corte Penale Internazionale (CPI) ha spiccato due mandati di arresto nei confronti del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e di Maria Alekseevna Lvova-Belova, commissaria presidenziale per i diritti dei bambini in Russia. Putin non può essere processato in contumacia, ma dovrà essere consegnato alla Corte, qualora si trovi in uno Stato che ne abbia ratificato lo statuto. Buona parte dei membri della comunità internazionale lo hanno fatto, ma non alcuni stati chiave, come la Cina e gli Stati Uniti. Tra i membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (Cds), solo Francia e Regno Unito hanno ratificato. Il Corriere della Sera di sabato 18 marzo 2023 titola in prima pagina “Mandato d’arresto per Putin”. Nell’articolo di spalla a cura di Fiorenza Sarzanini possiamo leggere: «Il mandato di cattura internazionale è stato firmato ieri alle 16 dalla Corte penale dell’Aia. E adesso il presidente Vladimir Putin è ufficialmente ricercato con l’accusa di crimini di guerra ‘per aver deportato bambini e adolescenti ucraini in Russia’. Provvedimento analogo contro Maria Lvova-Belova, la commissaria di Mosca per i diritti dei bambini, che ha curato personalmente i trasferimenti e l’organizzazione negli orfanotrofi e presso nuove famiglie».
Il Corriere della Sera di sabato 18 marzo 2023
«Arriva dunque la clamorosa svolta nell’indagine avviata poche settimane dopo l’invasione, rendendo di nuovo altissima la tensione con Mosca che definisce ‘carta igienica’ gli atti giudiziari, mentre da Kiev il presidente Volodymyr Zelensky esulta – ‘è una decisione storica, l’inizio della fine’»
Fiorenza Sarzanini
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