Gli angeli di San Giuliano
Il Corriere della Sera di venerdì 1 novembre 2002 titola in prima pagina: «I bambini sotto le macerie del terremoto: Salvateci». Dall’articolo di spalla dedicato “La fatalità e la colpa” Gaspare Barbiellini Amidei scrive: «Quei bambini morti nel Molise, a San Giuliano, per molto tempo non ci lasceranno dormire. Ciascuno di noi vorrebbe spiegarsi come possa accadere, per fatalità o per imprevidenza, che il primo edificio crollato sotto una scossa di terremoto nel mezzo di una mattina di fine ottobre sia l’ultimo che sarebbe dovuto crollare, per quale progressivo slittamento della nostra idea di ordine e di sicurezza non sia la scuola il luogo più sicuro di ogni paese e di ogni città. Il rito scaramantico della prorogatio, parola latina e abitudine italica di rinviare legalmente obblighi e sanzioni, ha creato un fossato profondo quattordici anni, dentro il quale l’infanzia e l’adolescenza sono protette alla rovescia».
Il Corriere della Sera di venerdì 1 novembre 2002
«I nomi, soltanto i nomi. Rotolano nel buio sospinti dalle lacrime, dalla disperazione. Perché coi nomi, soltanto coi nomi, le madri cuciono gli ultimi brandelli di speranza, sognando che quei fili annodino la vita dei loro bambini e non la facciano fuggire via»
Enzo D’Errico
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