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24 aprile 1949. Con questo trionfo, Clemente Biondetti entrò nella storia con la quarta vittoria assoluta, record rimasto imbattuto alla Mille Miglia. La competizione fu dominata dalla scuderia Ferrari – al traguardo in prima (Biondetti e Salani) e seconda (Bonetto e Carpani) posizione. In terza posizione si piazzò l’Alfa Romeo di Rol e Richiero. La gara, che prima della Seconda Guerra Mondiale era riservata a piloti professionisti, fu aperta anche ai dilettanti. Questa decisione – presa dalla Federazione Italiana Motorsport e dagli organizzatori della Mille Miglia – consentì l’iscrizione di un gran numero di veicoli e piloti – 301 in tutto e solo una manciata di essi fu in grado di affrontare e completare con successo l’intero percorso. La Gazzetta dello Sport di lunedì 25 aprile 1949 titola: «Clemente Biondetti (Ferrari) campione delle Mille Miglia. Il pilota toscano vince per la quarta volta dopo uno strenuo duello con Taruff, Bonetto e Roll». Nell’articolo di fondo a cura del direttore Emilio De Martino possiamo leggere: «I primissimi hanno già superato il loro luminoso traguardo e sono entrati nella felice atmosfera della vittoria. Gli altri stanno ancora volando per le ultime strade di questa XVI Mille Miglia che ha ridato all’automobilismo italiano la fede e la certezza nel domani. La notte, appena calata, vede il saettare dei fari delle macchine più piccole, le meno veloci, ma forse le più sorprendenti, quelle dei piloti più oscuri ma non meno valorosi che giungevano forse anche all’alba».
Gazzetta dello Sport di lunedì 25 aprile 1949
«La sua caparbietà e la sua resistenza di viareggino alla vecchia maniera si esaltavano specialmente nelle corse su strada. In pista non emergeva altrettanto. Morì in una corsia d’ospedale, per un male incurabile»
Enzo Ferrari
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